Ho deciso di creare questa rubrica, dove proporrò una serie Tv del momento (in programmazione) a settimana, vorrei che fosse quanto più interattiva possibile, mi piacerebbe avere il vostro parere a riguardo o suggerimenti su cosa guardare che per quanto mi riguarda non sono mai troppi, sono una gran fan di Netflix e in generale una grande appassionata di Telefilm (detto all’italiana).
Il primo capitolo si incentra sulla serie statunitense ideata per HBO “Westworld- dove tutto è concesso” basata sul film del 1973 “il mondo dei Robot” di Michael Crichton.
La serie racconta la storia di un parco a tema un po’ particolare, Westworld appunto, popolato da androidi (robot con sembianze umane) e creato per consentire ai visitatori un’ esperienza western abbastanza cruenta e molto realistica, dove ogni peccato è concesso senza alcun tipo di conseguenza. Gli androidi detti “residenti” sono resi molto simili agli umani mediante aggiornamenti, chiamati “ricordanze”, installati dai loro creatori (non trascurabile la presenza di un ottimo Sir Anthony Hopkins nel ruolo del direttore creativo del parco il dottor Robert Ford), ma l’origine umana di questi input porterà ad una vera e propria rivoluzione dei residenti, che finalmente consapevoli della loro natura cercheranno di prendere il controllo del loro mondo e forse non solo.
Per il momento sono state girate due stagioni da 10 episodi ciascuna, attualmente in programmazione su Sky Atlantic con la seconda stagione in contemporanea Usa e sottotitolata.
La serie è assolutamente interessante per i molti spunti che offre sia in chiave psicologica che in chiave futurista, la trama infatti è basata sullo svolgimento di una varietà di enigmi su più livelli e linee temporali diverse, la stessa narrazione sovverte l’ordine logico e cronologico degli avvenimenti dando allo spettatore la sensazione di trovarsi in un labirinto (un po’ come i nostri androidi).
È bene sottolineare che proprio per questi aspetti forse viene meno l’appartenenza della serie alla categoria intrattenimento, perché è coinvolgente, ma non divertente. Ci pensa però la colonna sonora di Ramin Djawadi a intrattenere, ideata per portare un pizzico di divertimento e di contemporaneità, infatti sono stati ri arrangiati brani come “paint it back” dei Rolling Stones e altri successi, tutti rigorosamente suonati dal piano meccanico del Saloon.
Questo a ricordare l’aspetto ludico del tutto, lo spettatore infatti,intrigato dagli enigmi da risolvere, insieme a creatori e residenti, viene risvegliato dalla scelta delle canzoni, programmate come tutto il resto del parco, come a ricordare l’idea di base, ovvero che siamo in un parco a tema dove nulla è reale.
A mio parere questo simbolismo è geniale e considerato il grandissimo successo ottenuto, forse non solo per me.
Veniamo a noi, questa serie la consiglio assolutamente perché è unica nel suo genere, ma ricordo che non è di facile comprensione quindi non è adatta a chi vuole intrattenersi con qualcosa di leggero e poco impegnato, il mio voto considerato tutto è 8. Mica male!
Per questa settimana è tutto, fatemi sapere e buona visione!